GAZZARA
: The full story
E’ inutile negarlo, al netto della sua
storia e dei tanti aneddoti che circondano i suoi esponenti e seguaci
più famosi, la scena musicale acid jazz andava molto di moda
tra la fine degli Ottanta e i primi Novanta. GAZZARA
– il gruppo italiano più longevo nel genere - avrebbe
potuto abbandonare facilmente la nicchia dell’acid jazz per
seguire subito la strada del pop in italiano. In alternativa sarebbe
potuta diventare una band per pochi puristi, pubblicando sempre
lo stesso tipo di album con tanta credibilità ma zero coraggio.
Nessuna delle due opzioni è stata considerata dal tastierista
e compositore Francesco Gazzara, che insieme a
Massimo Sanna (basso) e Mauro “Mirtao”
Mirti (percussioni) ha scelto da tempo di produrre sì
musica legata al jazz, ma sempre “fuori dal manuale”
– sia nelle tracce originali che negli arrangiamenti delle
cover – ovvero altrettanto contemporanea ai trend del momento
ma con qualcosa di unico e immediatamente riconoscibile. Ecco perchè
nella discografia di GAZZARA non c’è
un album che suoni come il precedente o il successivo, sebbene i
singoli brani mantengano sempre un’identità legata
al nome, una miscela distinta fatta di jazz, funk, bossa, lounge
e influenze soul.
Nel 1996 fu la volta di “One”
(Irma Records), pubblicato con un considerevole plauso di critica
e pubblico. Un album acid jazz dal suono rigorosamente vintage e
al tempo stesso innovativo, con una scaletta ricca di ospiti (James
Taylor del JTQ su tutti) e istantanea perfetta del talento
dei giovani musicisti coinvolti. Nel 1998 il secondo disco “Grand
Central Boogie” (Irma) segnò il momentaneo
abbandono dell’acid jazz classico – soprattutto quello
funky pop che dilagava in Italia – a favore di territori musicali
più fertili, come la house music e l’electro. Il singolo
“Timeless” si guadagnò
un lungo periodo di popolarità con l’inclusione nella
fortunata compilation francese “Hotel Costes Vol.3”.
Già allora GAZZARA era spesso in tour all’estero
con performance di rilievo al Jazz Cafè di Londra o al Jazz
Festival di Montreaux in Svizzera.
Nel 2002 il terzo album “The Spirit Of Summer”
(Irma) – dall’impronta più soul/funk e a sua
volta ricco di influenze soundtrack/lounge – ebbe il merito
di lanciare la band sia in Giappone, con una serie di concerti al
Motion Blue di Yokohama, che negli USA, quando la HBO decise di
utilizzare alcune tracce dell’album nei primi episodi della
fortunatissima serie TV “Sex & The City”.
Per Francesco Gazzara seguì un decennio
ricco di progetti paralleli, da Hammond Express
(stile space age e lounge soul) a The Piano Room
(prog rock suonato da un trio jazz), incluse anche altre due uscite
come GAZZARA, l’album latin soul “Brother
And Sister” (2006) e la saga lounge pop del
successivo “My Cup Of Tea”
(2009). Pochi anni dopo arrivava quindi il momento di dedicare un
intero disco a una delle loro influenze comuni: “The
Bossa Lounge Experience” (2013, Irma) seguiva
lo stile classico degli album anni ’70 dei vari Sergio Mendes,
Tom Jobim, Eumir Deodato, Azymuth e Marcos Valle. Scaturito in parte
dal suo lavoro col progetto The Piano Room, “Gazzara
Plays Genesis” (Irma) è stato infine
pubblicato nel 2014, un doppio album (nei formati lp e cd) dedicato
interamente alla leggendaria prog band inglese a cui Francesco
Gazzara rende il suo omaggio suonando pianoforte, tastiere
vintage e arrangiando un piccolo ensemble cameristico.
INFO & BOOKING:
info@gazzarajazz.com |